La maledetta “facebookizzazione” di WordPress. Sottotitolo: mi sono rotto il cazzo !

Nella vita, dubbio non v’è, tutti cambiamo.  Chi è sempre lo stesso è un essere inutile.

In questi anni, il Vincenzo Mobys è cambiato parecchio. E’ cambiato perché l’età avanza, perché le esperienze vissute ti cambiano, perché è diventato buddista e magari perché a volte basta incontrare una persona speciale per cambiare.

Anni fa, quando la mia attività su Facebook era molto vivace (avevo raggiunto l’incredibile numero di venti amici !), mi lamentavo dello scarso “audience” di questo blog. Mi dispiaceva metterci tanta passione ma ottenere due Like e dieci visite. Malgrado la linea editoriale alquanto “Nazional-popolare”, non ho mai avuto il piacere di vedere UN mio link condiviso nelle pagine dei miei conoscenti (amici è una parola grossa…). Per anni tutti hanno condiviso qualsiasi merda, il più banalissimo e scontatissimo dei link visto e rivisto, ma il mio Blog veniva perennemente “boicottato”.

Ad un certo punto, smisi di scrivere. Persi lo stimolo. Questo silenzio durò per circa otto mesi, poi scattò la “molla” e tornai on-line. Del resto, scrivo da quando ero adolescente, è una passione che ho avuto sin da piccolo (scrittura, videogiochi, Avellino e Depeche Mode. Tutto il resto è noia), si è evoluto il mezzo, ma la sostanza non è cambiata. In questo mio “Grande Ritorno”, di cui parlò perfino Piero Angela (dove Angela è il cognome) in una sua trasmissione, ci mise uno zampino grande quanto la mia panza lo già stracitato RedBavon (Claudio).

L’aver sotterrato l’ascia di guerra dopo aver appreso i primissimi principi del Buddismo di Nichiren Daishonin, e aver avuto una corrispondenza epistolare con RedBavon (Vincitore, fra l’altro, del premio “Palle Quadrate 2016”), mi portarono ad avere una visione completamente diversa del mio blog e dei blog in generale.

“Pianeta Mobys” diventò “Dal Cannolo all’Amarone”, proprio perché era finita la fase del muro contro muro, del sentirsi “soli contro tutti”.

L’idea principe di RedBavon era ed è sacrosanta: bisogna scrivere principalmente per il piacere di farlo, non per avere dieci, cento, mille lettori. Giusto, approvo. Tuttavia, rispetto ai tempi in cui parlai con Claudio di cosa significava essere blogger nell’epoca in cui tutti vivevano di pane, Facebook e YouTube (dove qualsiasi idiota può sparare venti secondi di cazzate e viene visualizzato diecimila volte; qualcuno è diventato perfino una star musicale !), qualcosa è cambiato.

Come dicevo all’inizio, probabilmente sono cambiato io, ma ho notato una sorta di facebookizzazione di wordpress.

Sono convinto che, chi ha rovinato quello che poteva essere un bellissimo social network, condividendo qualsiasi merda e fottendosene di ciò che pubblicano gli altri, mostrando di “esserci perché bisogna esserci” e non perché proviamo mero piacere, postando qualsiasi minchiata si faccia perché il mondo non deve assolutamente pensare che io in realtà conduco una vita di merda come la coppia dello spot di Immobiliare.it, ecc. ecc., avendo sentore della morte naturale del social di Mark Elliot Zuckerberg, si sia “spostato” all’impazzata a destra e a manca del web. Praticamente su internet, secondo il mio modesto punto di vista, assistiamo a ciò che in politica ha portato al successo dei cinque stalle, ovvero gente che scappa dal PD e da Forza Italia, e vota il  movimento di Casaleggio. Nel calcio si chiamerebbe “fallo di confusione” (l’arbitro che fischia alla cazzo quando si batte un calcio d’angolo per evitare guai peggiori, tipo vedersi reclamare un calcio di rigore).

WordPress non è più quello di anni fa, anzi nemmeno quello di tre anni fa. La cultura bacata inculcata da Facebook, ha trasformato le persone, le quali ormai praticamente campano, dentro e fuori il web, seguendo quello schema. Io sono io e voi non siete un cazzo. Molti sono come se fossero bambini ai quali è stato insegnato solo l’uso del tablet e che un giorno si ritrovano con una penna in mano senza sapere cosa significhi scrivere.

Il risultato è pessimo, direi vomitevole. Tu clicchi “mi piace” solo dopo che l’ho fatto io leggendo il tuo post o commenti un mio articolo solo dopo aver visto il mio nome apparire nella lista dei coglioni che hanno commentato il tuo. Il capolavoro è quello che definisco “Like Preventivo”, ovvero il “mi piace” cliccato at minchiam, senza nemmeno aver letto tutto il post (ragazzi, ho iniziato a navigare quando c’erano i modem 56K, posso avere mille difetti, ma conosco tutti i peli del culo di qualsiasi sfaccettatura del web). La chicca delle chicche ? I commenti che mi si fanno di presenza o tramite sms ! C’è una piattaforma ? C’è la possibilità di commentare anche in forma anonima ? E allora perdili ‘sti quattro minuti di merda, te lo daranno lo stesso il reddito di cittadinanza !

Ho pensato che i miei post fossero noiosi, ma ogni sera noto tonnellate di commenti e di mi piace (siamo sui 30/60) sotto post ancora più infiniti dei miei.

Ho pensato che scrivessi solo cose tristi da frantumarsi i coglioni ma, ogni giorno, leggo post depressivi che, a confronto, io gli faccio una mega sega: totale 30 commenti, 20 mi piace.

Il numero dei commenti sotto moltissimi post sono la somma di quelli che ho ricevuto io in dieci anni !

Vedo post fatti di sole foto (toh: Facebook !) con una miriade di commenti e di like.

Questo non è “fare un blog”, ma trasformare WordPress in faccialibro. Poiché abbiamo notato che di là non c’è più l’appeal di una volta, cerchiamo, come detto prima, nuovi pianeti e, ahimè, la merda (senza offesa per nessuno), dopo aver invaso Instagram, è arrivata anche da queste parti. E’ l’effetto-Blob. Tradotto vuol dire che il senso della vita diventa postare a più non posso, anche semplici frasi, e soprattutto sbattercene il cazzo di ciò che pubblicano gli altri. Il “Mi piace” non si nega a nessuno, ma commentare … anche no, troppa fatica, mi cala la palpebra…

Logico: se seguite 400/800 persone, è impossibile che riusciate a leggere tutti ! E’ la stessa identica critica che muovevo a chi ha 300 amici su Facebook. A chi vuoi prendere per il culo ? Tutta etichetta e poca sostanza. Una poca sostanza che riguarda la Rete e soprattutto (mi s’accappona la pelle al solo pensiero) la cosiddetta vita reale, cioè, come si dice a Palermo, è la persona “ca un sierbi” (che fa cagare). Penso, per esempio, a quelle persone, evidentemente e gravemente affette da un serio handicap mentale, che erano particolarmente attive in questo blog al solo fine di “colpire” (positivamente o negativamente) mio fratello.

Scrivere solo per il gusto di farlo, come dice RedBavon, è cosa buona e giusta, ma sinceramente io mi sono rotto il cazzo. Non perdiamo tempo prezioso a scrivere i nostri pensieri per poi, alla fin fine, non essere letti e soprattutto commentati. Se vuoi scrivere “tanto per scrivere” non ti sputtani on line, ti compri un diario e reciti la parte della studentessa universitaria triste e solitaria nella sua stanzetta umida e piena di preservativi usati. Vuoi evitare il discorso “sputtanamento” e fare il recensore ? L’argomento tira sempre, ma stai semplicemente facendo ciò che già fanno in migliaia.

Non esiste alcuna “crisi”: la gente compra libri, legge i blog e commenta. C’è poco da fare, non è il sistema che non funziona, manca proprio l’abitudine a commentare quanto scritto da determinate persone, vedi il sottoscritto.

Negli ultimi anni,  il mio “audience”, che citavo all’inizio, va a meraviglia, ma è più frutto della ricerca di Google che dei miei 180 follower. Di conseguenza, mentre il contatore dei visitatori è soddisfacente, spesso non ho alcuna interazione e, scusate se pretendo troppo, ma a me piace scrivere soprattutto per confrontarmi, non per farvi vedere quanto sono figo. Riflettete ? Sorridete ? Piangete ? Vi cagate addosso ? Vi siete emozionati ? Mi avete mandato affanculo ? Quale messaggio passa ? Cosa vi resta ? Sono stato chiaro o scrivo alla cazzo ? Siete d’accordo con me oppure no ?

“Il mio natale di Pace” segna una rivoluzione personale molto profonda. Commenti ? SEI. “Il bordello siliconato che solleverà il mondo”: ben cinque commenti, come del resto il post su LOST, la migliore serie-tv mai esistita. Ultimamente poi viaggiamo alla grande: quattro commenti sul post di qualche giorno fa riguardante i giochi anni 80, TRE sul Gabbiano e la Gabbianella. “La montagna è salutare” ha ottenuto tantissime visite ma ben tre commenti.

Insomma tre, cinque, tre, due, quattro. Ma che cazzo è ? Io parlo e io mi ascolto ? Parlo al muro ? Ma sticazzi ! Piuttosto non posso andarmene ai giardinetti ?

Mi sono stancato di metterci l’anima per essere letto esclusivamente dalle persone che cercano soprattutto l’articolo sul Gohonzon (anche oggi è l’articolo più letto, ovvero perfino l’indomani di aver pubblicato un articolo sui videogiochi !). Il mio scopo era condividere una grande emozione, non essere visitato una decina di volte al giorno per cercare qualche frase da dire agli altri buddisti ai meeting ! Mi sono pentito di averlo scritto. Volevo sapere come la pensate voi, non rappresentare uno spunto dal quale scopiazzare qualche frase del cazzo !

Siete esseri pensanti o riuscite a seguire solo i programmi di Maria De Filippi e di Barbara D’Urso ?

Facebook è praticamente morto, Google plus chiuderà i battenti ad aprile, Instagram è la patria dei bimbiminkia che fanno le dirette, su Twitter se la cantano e se la suonano sempre gli stessi coglioni (io retwitto te, tu retwitti me: e vissero felici e contenti).

Non è questo condividere. Condividere è dire ma anche saper ascoltare.

Pazienza, oggi ho la consapevolezza che se una cosa va bene a tutti ma non a me, sono io il problema. Ho smesso di puntare il dito. Evidentemente la gente si è stancata di leggermi (i miei amici non hanno mai nemmeno iniziato), questo blog non “tira” e non è online, ripeto, né per ricevere “mi piace” stile contentino né, tanto meno, solo per leggere i commenti dei soliti RedBavon, Vikibaum e Vincenza, mentre io sono (ero) ovunque.

Scrivo male, oggi non ho dubbi. Scrivo cazzate che evidentemente non “pungono” quanto vorrei. I numeri sono numeri e i miei numeri sono impetuosi.

E’ giusto che lo show continui senza di me, THE SHOW MUST GO ON, cari picciotti belli.

Mi dispiace, soprattutto con me stesso, per il tempo che ho sottratto ad altre attività sicuramente ben più gratificanti. Questo 2019 sarà all’insegna del più tempo per me e meno, moltissimo meno, per tutti gli altri.

Ho dato tempo e disponibilità a chiunque, ero nelle bacheche-bachecozze Facebook di tutti i miei amici e i miei commenti nei vostri blog non sono certo mai mancati. Commenti pensati e sensati, spesso scritti col cuore, perché parecchie volte nemmeno a me interessava un cazzo di ciò che scrivevate (ebbene sì !), delle vostre foto postate su Facebook, dei vostri articoli su Renzi o sull’amore conosciuto mentre vedevate un film polacco con sottotitoli in cinese. Tuttavia c’ero.

Ci sono sempre stato per tutti, proprio perché ho sempre capito l’importanza dell’esserci, magari poco, magari con due parole, magari troppo virtualmente e poco fisicamente, ma esserci.

Non è servito. Nessun rapporto può funzionare se è a senso unico, non sono il “telefono amico” che contattate quando non avete un cazzo da fare.

Non è WordPress che non funziona, è un modo di fare diffuso, spesso legato alle persone e non ai contenuti che vengono pubblicati. Un modo di fare che non condivido, mi dispiace. Sarebbe bastato davvero poco…

E’ andata così. Ciao, vado a vivere. Siate felici. Siate folli. MUSICA MAESTRO…

   Vincenzo Mobys

56 pensieri su “La maledetta “facebookizzazione” di WordPress. Sottotitolo: mi sono rotto il cazzo !

  1. Buongiorno Vincenzo, sono capitato qui per caso. Ho alle spalle una storia di blogger lunga 15 anni. Condivido ogni parola di questo post. la parte più dura, lo ammetto, visto anche quello che scrivi. vedere che nei social di massa, tutti, postano le peggio minchiate, ma mai una maledetta volta, che un post del proprio blog sia stato poi girato su FB o altri social dai propri amici, conoscenti. Diamine, capisco che in 15 anni, di stronzate ne avrebbe scritto anche Eraclito o Pessoa, ma santa … non credo che mai e poi mai un post ti avrà strappato una risata o una riflessione su 300 e passa scritti. Si, noto che c’è chi ora usa FB per rilanciare i video di YT o le foto, esattamente come 10 anni fa con FB. Che rottura. Poi è arrivata la pandemia. Ad un tratto i blog hanno avuto un attimo di rinascita. E’ stata un fuoco fatuo. Dopo poco si sono popolati di complottari e boomer con le loro paturnie che su FB non si caga più nessuno. E’ la dura vita del blogger. Poi vedi che chi ha avuto successo come blog ha parlato per lo più di sesso (essendo donna) e parlando male dell’altro sesso. E li capisci che per avere un certo successo, non solo come blogger, in Italia devi parlare di due cose: sesso, Dio o il suo contrario. Lo scoramento ad inizio di questo anno era veramente alle stelle. Piacere di essermi imbattuto nel tuo. Fritz.

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  2. “Questo 2019 sarà all’insegna del più tempo per me e meno, moltissimo meno, per tutti gli altri.”… DUEMILADICIANNOVE.??? 🙄

    Cos’è uno scherzo di WP o un tuo reblog? Qualunque sia, son concorde con te su parecchi punti compresa la tua decisione di chiudere tutto… tanto qui torni 😉

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  3. Cosa dire. É tutto vero e fuori é pieno di bugiardi che per un follewer ed una visual venderebbero mamma. Ci sono due possibilità: bestemmiare perché il mondo va che é una merda e zittirci oppure giocare anche noi la partita sapendo però che il mondo va che é una merda e non saremo noi a cambiarlo. Saluti sinceri da SussuKandom reloaded.

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  4. Quando pubblicai il mio articolo sul Gohonzon fu il meno letto… penso e sottoscrivo tutto quanto hai espresso. Non ho Facebook e ho un Instagram per lavoro e uno piccolino molto piccolino mio personale. Ho avuto tanti blog chiusi per….boh forse disgusto ma mi mancava non scrivere un po’ e mettere le mie cose in quella che per me è una sorta di soffitta. Wp è molto cambiato perché la gente l’ha reso frivolo.

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  5. Io sono tornata nel mondo dei blog da poco, e proprio per Leggere, non per guardare foto e basta, non per guardare foto nell’esatto momento in cui le scatti, per me va bene pure se te ne vedi bene della tua vacanza e dopo due mesi me la racconti, e se i post sono lunghi Tanto meglio.
    Il fatto di scrivere un mio blog poi, è, per la maggior parte un rimedio decente all’appuntarmi le cose che mi capita con costanza, perché se avessi un diario solo mio, non saprei scrivere, mi dico ogni volta inconsciamente “vabbè ma tu lo sai già, che lo scrivi a fare?”).
    Ovviamente se un paio di fessi di passaggio apprezzano pure, mi fa piacere perché se no mi sembra di nuovo di essere nel diario segreto.
    Ripasserò di qui, con o senza like ricambiati 🙂

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  6. Pingback: Visitare l’Umbria fa bene. | DAL CANNOLO ALL' AMARONE

  7. I social hanno ammantato tutto, persino i blog ma noi blogger dovremmo resistere, anzi dobbiamo resistere affinchè i nostri lavori, le nostre opere trovino spazio nella blogosfera e non nella social-sfera. Poi è normale che tutti noi o quasi tutti noi postiamo su Facebook, Twitter ecc. è normalissimo perchè spesso ci può tornare un ottimo rendimento in termini di monetizzazione “like” dei nostri temi da blogger. E’ difficile saper scegliere da che parte stare nonostante non si tratti di uno schieramento tra blog e Facebook ma una determinata e consapevole scelta umana.

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    • Ciao. Proprio oggi leggevo che ti hanno inserito fra le dieci migliori donne della terra. Ora capisco il perché … 😀. Scherzi a parte, devo dire che non mi manca nulla di questo mondo. Ne’ lo scrivere ne’ il leggere. Tuttavia mi ero ripromesso di dare una sbirciata ai pochi blog che ho lasciato fra i seguiti.

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  8. Ti ho sempre letto senza commentare….e mi ritengo offeso.
    Sei la tipica persona che se ci fossero troppi commenti ti lamenteresti della loro pochezza di contenuto, se sono pochi ti lamenti del numero,ecc.
    Non sei coerente con quando scrivi che per te il blog è divertimento, indipendentemente se qualcuno ti legge o no.
    Mi dispiace ma non sono d’accordo con le tue motivazioni, non dirmi che scrivevi per far piacere a qualcuno perchè allora sei come quelli che postano foto a raffica senza senso.
    Stammi bene

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    • Credevo che il mio messaggio fosse chiaro. Mi ripeto: un musicista suona per passione e se si esibisce davanti al pubblico “pretende” una reazione. Applausi, fischi, non importa. Gli applausi ti inorgogliscono, i fischi ti aiutano a migliorare. Nel mio caso c’è un pubblico (non esiguo considerato il contatore dei visitatori) che non fa né l’uno e ne l’altro. No, mi dispiace carissimo “chiunque tu sia”: si suona per passione ma anche per emozionare gli altri. L’indifferenza, nella vita così come nei blog, va combattuta con altrettanta indifferenza. Andatevi a leggere gli altri miliardi di blog che sicuramente sono più interessanti del mio …

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  9. C’è pochissima sostanza nei social ma c’è ancora molta speranza nei blog. Ecco perchè io nel dicembre del 2017 ho voluto reinventarmi un altro blog a distanza di 5 anni dall’ultimo che avevo su Splinder. Mi sono rimesso in gioco e credo di poter essere soddisfatto di ciò che ho fatto. I social sono un pò i guastafeste dei blog.

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  10. Ciao Mobys, io sto ritornando proprio ora su WordPress dopo un’assenza infinita. Qualcuno mi ha detto: “Ma se tutti i blog stanno chiudendo!”. Boh, sarà vero? Chi lo sa… Ora lo faccio “per lavoro”, per comodità di chi vuole vedere le mie produzioni. Effettivamente i commenti ti danno un po’ la misura di quanto tu possa essere seguito, apprezzato o meno e ti danno anche soddisfazione ma nel contempo credo che siano anche un po’ una trappola (mi segue? mi legge? che ne pensa?) nella quale però mi sono ripromessa di non cadere. Io scrivo e pubblico principalmente per me stessa ma anche per questioni organizzative perché non tutti hanno Facebook e quindi difficoltà a raggiungermi. Lascio agli altri la libertà di fare ciò che si sentono (fra l’altro io ho un indirizzo ben specifico che forse rende la cosa ancora più ardua e mirata) e intanto ripeto a me stessa di aver aggiunto un altro tassello per la mia autostima ancora un po’ troppo ballerina. Sii folle, sii felice! Buona vita!! 🙂

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    • Eccoti uno scoop: i blog non stanno chiudendo. Non c’è assolutamente alcuna crisi di scrittori o di lettori, quindi vai avanti. La tua autostima deve essere enorme a prescindere dal web. Io non mi sono abbattuto perché sono molto letto ma poco commentato; semplicemente mi sono rotto il cazzo ! 😀. Vedi, come ho detto ad un’altra bella persona, nella vita possiamo cantare e fregarcene del pubblico (applausi o fischi che siano !) ma sinceramente a me non va di “esibirmi” osservando la reazione NULLA del pubblico. Non ha molto senso. Buon proseguimento.

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  11. Ueee il like è solidale con il contenuto del post che condivido ma non con la conclusione.
    Il mio blog non è affollato però certi commenti mi hanno toccato il cuore.
    Tra questi i tuoi, mai scritti a ca… Mi hanno strappato anche lacrime di gioia per un’umanità a me vicina.
    Anche oggi leggere il mio nome in questo post mi ha emozionato 😘
    Perché?
    Perché il nome è importante!
    Quando una persona conta la chiamo per nome. Lo chiedo ai miei follower e a chi mi mette un like! Io cerco spesso notizie di chi mi mette un like sconosciuto.
    È gettare un seme. Dare un segnale. È dire: “Mi sono accorta di te”.
    E di te, caro Vincenzo, mi accorgo ogni volta che ti leggo.
    Sei prolisso…ma mi godo tutto fino in fondo.
    Ti dedico un brano che mi piace. A prescindere!
    P.s. eventualmente posso scrivere al tuo indirizzo email ogni quando? A te darei PERFINO il mio numero di telefono 😊😊😊

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  12. Penso spesso proprio alla musica. La musica che tu citi. Secondo me siamo come dei musicisti che si esibiscono nei concerti. A fine concerto puoi rimediare fischi o applausi. Solo una cosa non puoi accettare: il nulla. La gente che si alza e se ne va. E allora ? Come ho suonato ? Niente, nessuna reazione. Poi magari fuori il teatro trovi uno che ti dice “ah bel concerto. A proposito la tua collega che suonava il pianoforte è single ?”. Pochezza … tanta pochezza. Per questo ho concluso dicendo “sarebbe bastato poco”.

    "Mi piace"

  13. Io ho fatto già parecchio tempo fà un post che criticava i mi piace arrivati dalla stessa persona su 5 o 6 articoli diversi nel giro di due secondi. Io solitamente non scrivo due parole per cui se leggi veramente un pò di tempo ce lo metti. Ecco di questi like ne faccio a meno molto volentieri. Pur avendo oltre 400 seguaci, alla fine il massimo ottenuto sono una ventina di like e tre o quattro commenti. La penso come te in merito, e per scelta personale, se un articolo non mi piace non metto il like a prescindere. Io scrivo perchè mi piace farlo, se a qualcuno interessa e piace quel che dico, bene altrimenti amen, io non fermerò la mia musica.
    Come dicesti tempo fà su un mio post… ah sì… è arrivata la Parise con il suo articolo melenso… 😜

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  14. Sarò inutile perché non cambio…idea sulla molla che ti porta a impegnare il proprio tempo a scrivere, fosse su un foglio di carta, su un’agenda scaduta oppure su WP. È l’unica autentica ragione per cui scrivo è il piacere di farlo, di potere esser libero di esprimersi e, nel caso di uno strumento come WP anche l’opportunità di scambiare opinioni, magari differenti.
    Scrivere è per me questa cosa e tutte insieme, non necessariamente esistenti nello stesso tempo. Come dico sempre, i commenti sono la linfa vitale del blog e la benzina per il mio motorino a dieci dita. Per tantissimi anni i commenti erano rari quanto i pidocchi sulla testa di un calvo. Senza una ragione apparente e senza che utilizzare qualche “trucchetto” da navigato navigatore, i commenti sono sbocciati arrivando anche a discussioni articolate o a festosa cagnara fino a “inaugurare” una “jamme session” con commenti all’impronta insieme a quattro, cinque amici di penna (che a oggi sono belli che M.I.A).
    Si sono alternati entusiasmi e delusioni, con qualcuno ci si è visto di persona o scambiati una chiacchiera a telefono, con altri continua una collaborazione con “ospitate” sui blog reciproci.
    Insomma, lungi da me dall’entrare nel merito (tantomeno giudicare) nella tua decisione, indipendentemente da ciò che può essere diventata la Rete, ho ancora l’irrefrenabile voglia di battere quella sadomaso della tastiera.
    Non amo FB e gli altri social (ho un account dormiente su tutti), scelgo nei limiti del mio tempo disponibile i blog da seguire (e ultimamente sono alquanto in affanno nella loro lettura).
    I comportamenti che hai descritto esistono e io ci aggiungo i follower che si iscrivono e poi non spariscono inghiottiti chissà da quale “mostro”: ne’ una “stellina”, figuriamoci un commento. La pratica molto anglo-sassone di ricevere un follow di ritorno non è mio uso indiscriminato. Leggo i loro blog, se mi interessano li seguo. Mi è capitato spesso di seguire i blog appena nati oppure senza molti commenti perché li ho trovati più genuini e sinceri di quelli con una quantità di stelle che nemmeno il tanto pubblicizzato salame di Negroni. 😂
    Chiaramente, mi spiace di questa tua decisione. Mi spiace molto. Ma tant’è che l’hai argomentata e posso comprenderne i motivi.
    Grazie le svariate citazioni. Il premio Palle Quadrate mi ha fatto sbellicare.
    Sai dove trovarmi e anche io (non cambiare posta elettronica eh)

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  15. Oh!
    Se ti sei rotto i coglioni
    non ci son cazzi…
    A me dispiace.
    E io metto like solo dopo aver letto.
    Se non mi piace vado oltre.
    Da te e da chiunque.
    Entro se ho voglia e tempo..
    E leggo.
    Poi oh mica la vita e’ qui.
    Se vai vivere
    Buona Vita gioia..
    Siamo troppo vecchi per certe stronzate!
    😉

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  16. Ma non so, io nella mia ignoranza credo che il “mezzo” blog sia morto e sepolto da un pezzo senza offesa per nessuno, perchè capisco l’impegno, ma ribadisco la mia “ignoranza” credo che oggi nel 2019 piaccia o non piaccia il social sia Youtube, visualizzazioni a migliaia, monetizzate, fenomeni da baraccone o semplici artisti emergenti, la signora del quinto piano, o l’artista che sa dipingere, insomma il mondo. il Word, ma senza press, arrivi a tutti, arrivi ovunque il video è fruibile immediatamente ed ha le sue particolarità. Ma questo non toglie che se hai voglia di scrivere per 30 lettori e 4 commenti puoi farlo ma i numeri sono quelli. Facebookizzazione? si anche, ma forse c’è il disperato tentativo di “farsi vedere” penso che sia questo il tuo citare facebook, ma come molti altri social o stai al passo con i tempi (vedi appunto PD che non lo è stato) o sei fallito (vedi PD e flickr per esempio e non è l’unico). Instagram è per bimbiminckia e figurati se non sono d’accordo ma, influencer, artisti, coglioncelli, tutti la, cosi tanti da far pensare, magari siamo noi non adeguati ad alcuni social. Quindi che facciamo, stiamo qui, i nostri “tempi” i tempi di MIRC non ci sono più, e quindi, il RE è morto ? Viva il RE! Cambiamo pellicola 🙂

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    • Il mezzo del blog morto ? Lo credevo anche io, ma non è così. È proprio soffermandomi sulla valanga di commenti e di mi piace ottenuti da “post-frasi” che iniziarono a girarmi i coglioni. Appena avrò due minuti ti manderò privatamente un paio di link. Capirai il senso del mio post. Adesso no, domani si. Adesso penserai che sono il vecchio Mobys che si lamenta per il poco seguito. Domani mi basteranno DUE link per farti rendere conto che il mezzo non è morto, il mezzo è parecchio vivo. Qua di morto c’è solo questo blog (e ahimè il PD… 😀😀).

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  17. non ci crederai ma proprio oggi pensavo a questo che tu chiami “facebookizzazione di wordpress”, al fatto che non è importante avere tanti follower e like, ma essere letti da chi ti segue. C’è solo voglia di apparire, ovunque, il vuoto, nessuna sostanza!!! :/

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