Grazie casa !

Si può dire Addio anche alle cose ? Tutto ciò che non respira ha comunque un’anima ?

Come diceva Quelo, la risposta è dentro di te ma è quella sbagliata.

Nelle scorse settimane abbiamo venduto casa dei genitori e il passo più significativo, prima del rogito, è stato quello di doverla svuotare. Ovviamente ci siamo affidati a degli uomini-formichine, i quali hanno provveduto a smontare tutto, destinando qualcosa ad altra gente (il che mi rende assai felice), e altro alla munnezza.

Questa del numero 26 è stata la mia seconda casa palermitana prima di trasferirmi al nodd. Di sicuro, la più importante, visto che conservo dei ricordi anche dei primi 14 anni (dei 30) vissuti giù ma, senza dubbiamente, la “seconda fase”, ovvero quella che va dall’adolescenza alla maturità che mi ha portato a decidere di partire per il Veneto, è stata quella più intensa e più importante.

Non vedrò più casa di papà, non vedrò più quella via in cui sono nato e cresciuto. A questo punto, chi conosce questo Pianeta e il mona che lo gestisce, penserà al classico post malinconico, lacrimoso, triste e deprimente.

No, amici miei, mi dispiace, ma non ci sarà nulla di depressivo in questo post, fermo restando che la chiave del blog sarà sempre l’agrodolce, perché la mia vita è così e, di conseguenza, anche il mio modo di scrivere. Posso scrivere anche cazzate, ma di sicuro non recito.

Dipendesse da me, riderei e farei ridere sempre. Anche ai funerali che purtroppo, la nostra bella religione cattolica, rende amari e tragici. Quelli si che sono depressivi. Perché invece non pensare al BELLO che ci ha regalato quella persona, alle risate che ci ha fatto fare, alle cose che ci ha insegnato ? La morte è distacco, è vero, non ci sono dubbi che dire addio è una cosa di un’angoscia unica. Proprio in queste pagine ho descritto il mio umore pessimo a seguito delle partenze di amici come Elena, Fabio e Chiara, gente che si è semplicemente trasferita, quindi, per carità, mica sto dicendo che piangere per la morte di un proprio caro è da stupidi, sto solo dicendo che nel mondo dei miei sogni, che non esiste e né mai esisterà, deve esserci anche spazio per il sorriso, anche perché, viceversa, tragedia chiama tragedia, pianto chiama pianto, mentre il sorriso porta altri sorrisi.

Ovvio, in questi giorni un po’ di malinconia ti assale. Puoi aver comprato e rivenduto casa un sacco di volte (nel mio caso una sola volta, ovvero quando sono stato assunto a tempo indeterminato a Verona), ma la casa dei genitori, la casa in cui hai vissuto con la tua famiglia, resta un qualcosa di unico, specialmente per chi, come noi, non ha cambiato abitazione tante volte.

E allora, c’è un pizzico di ovvia malinconia, perché non siamo dei maiali come il mio attuale vicino, ma anche e soprattutto sorrisi. Piuttosto di avere davanti agli occhi la triste immagine della casa nuda, dove tutto è stato smontato e portato via, pensavo ai tanti sorrisi e ai mille aneddoti che ho vissuto in quei 15 anni circa.

Pensavo, come dicevo prima, alla vita da famiglia, questo si che purtroppo non si è ripetuto. Fallendo l’obiettivo di crearmi una famiglia tutta mia, è logico che quella resta la mia esperienza più importante e che mi porterò nel cuore sino alla fine dei miei giorni.

E dopo l’addio a papà nel 2014, addio alla casa nel 2023. Con mia madre è diverso, perché ho firmato un accordo che prevede che io debba partire (ovviamente destinazione Inferno, Inferno Città) prima di lei.

Se ne sono andati tutti i mobili ma i ricordi non me li può togliere nessuno e, per fortuna, sono tutti bei ricordi, o meglio, VOGLIO ricordare i tantissimi bei ricordi, non certo i momenti cupi che ogni famiglia vive.

Ciao casa. Sicuramente non riuscirò a salutarti di presenza, ma consentimi un saluto tramite blog. Grazie per tutto ciò che ci hai regalato, che ci hai fatto vivere e che nessun traslocatore potrà mai portarmi via.

Ciao ai tanti calciomercato di Fantacalcio effettuati nella stanza mia e di mio fratello, le aste selvagge, le riprese con una telecamera che pesava venti chili (altro che cellulare !), lo scimmiottare Aldo Biscardi e il suo Processo del Lunedì, e mamma che ad un certo punto entrava con la mokona e il caffè per i picciotti (che ovviamente gradivano !).

Grazie, perché ho vissuto le partite della Juventus col fans club creato da mio fratello, ovvero gli amici che venivano a vedersi le partite con noi. Una cosa che, ovviamente, non potevo certo fare con il mio Avellino.

Grazie per il miliardo di aneddoti legati al mitico papà Angelo. Alle feste comandate, dove ci si accomodava in sala da pranzo perché era il “Gran Salone delle feste”, dove lui si rompeva le palle (preferiva la cucina perché eravamo più “raccolti” e soprattutto perché c’era quel cazzo di televisione sempre accesa), ma era puntualmente elegantissimo, ovvero camicia e cravatta, da vero monarca che si rispetti. Per non parlare delle sue mitiche “affacciate” (le chiamava così) pre-cena, ovvero quando diceva a mia madre “Maria, do uno sguardo alla via e poi ci sediamo per cenare”. Eravamo al sesto piano, quindi il Re poteva fare lo Re.

Grazie ovviamente cucina dove mia madre era la regina assoluta e in cui sfornava manicaretti senza mai confondersi e senza mai sbagliare una virgola. Ho sbagliato le quantità o questo piatto è uscito scotto, sono cose che non abbiamo mai vissuto.

Grazie alle domeniche spettacolari ed irripetibili, quando ti svegliavi, aprivi la porta, e sentivi l’odore del sugo che stava cuocendo in pentola e sopra la tavola della cucina c’era una ricca colazione “vegana” che, unitamente al Corriere dello Sport, mio padre provvedeva SEMPRE a farci trovare. Come fai a dimenticare l’arancina con carne con annesso profumo di sugo di salsicce alle nove di mattina ? Come fai a dimenticare la polemica sul fatto che mia madre aveva deciso di fare “bucatini al pomodoro fresco, con basilico, melanzane fritte e ricotta salata”, anziché l’insostituibile pasta al forno, un dogma delle domeniche palermitane ?

Grazie alla casa ma soprattutto alle persone, perché le persone sono importanti, perché è alle persone che sono legati i ricordi. Spesso la gente dimentica quanto siano importanti le persone.

Grazie, perché senza quel vissuto, senza quelle esperienze, senza quel “bagaglio”, senza tutti questi stupendi ed indelebili ricordi, oggi non sarei ciò che sono.

Grazie e addio !

8 pensieri su “Grazie casa !

  1. Sto ancora elaborando un “pensiero” ed aspetto ancora l’ufficialità, ma come sai condivido il tuo anche in rete e nel tuo blog. La malinconia, e la tristezza per una “fine” evitabile ormai fanno parte di queste giornate di fine ottobre, e onestamente in luogo di vederla spoglia di tutti i suoi mobili, pieni di vita e di ricordi, spero quanto prima nell’atto di vendita. In tutto quello che hai raccontato mi ci ritrovo, e ritrovo momenti felici che ahimè passati. Come dici tu, Addio Casa! Io ci ho provato a tenerti in vita, ma non ci sono riuscito, anche per colpe mie (?) ma sicuro ho lottato per un ricordo che non apparteneva più a nessuno. Ora penso a chi verrà dopo di noi, una famiglia, un bimbo, e questo mi rallegra, il ciclo della vita, auguro a questo bimbo di divertirsi con un fratello come te, nei bei pomeriggi domenicali davanti una console, ad un Fantacalcio, o qualunque cosa ci sarà nella sua adolescenza, auguro a lui di sentire gli odori provenienti dalla cucina, di affacciarsi al balcone baciato dal sole, e di fare un percorso di vita che renda questa casa anche per lui un piacevole ricordo. Ciao #Presidente 🙂

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  2. Grazie a te Vincenzo per tutte queste emozioni che ci hai donato, un post bellissimo e pieno di sentimento. Anch’io come te ho venduto la casa dei miei dove sono vissuta per ben 24 anni consecutivi e che poi sono diventati a intermittenza per lo studiare e poi definitivamente trasferitami per motivi lavorativi. Diversi mesi fa parecchi direi, anch’io scrissi un post dedicato alla casa dei miei e ai ricordi a lei legati e non posso fare a meno di comprendo perfettamente i tuoi di ricordi e condivido pienamente che sono le persone le importanti e riescono a rendere importanti anche le cose. Buon weekend 😉

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  3. Anch’io ti ringrazio per averci fatto vivere una giornata domenicale a casa tua, con i tuoi cari. E mi vedi perfettamente d’accordo: sono le persone ad essere importanti, non le cose, le case, i mobili…La propria casa è veramente dove ti porta il cuore!
    Concordo: uno dei tuoi migliori articoli di sempre

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  4. Grazie. Grazie anche a te che ci hai regalato questa emozione.
    Con il tuo modo unico di scrivere ci hai fatto entrare a casa tua, ci hai mostrato tutte le stanze e ci siamo seduti con te a pranzo.
    Migliore articolo di tutti i tempi 🙂

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