Andy Fletcher: l’immortale.

Giovedì 26 Maggio 2022, mentre guardavo le ultime news sul cellulare prima di addormentarmi, mi ha colpito un fulmine a ciel sereno: Andrew Fletcher, il tastierista dei miei amatissimi Depeche Mode, era appena deceduto.

Andrew John Fletcher, (Nottingham, 8 luglio 1961 – Londra, 26 maggio 2022). Foto MIA !

La notizia è stata diffusa dal sito ufficiale dei Depeche e ovviamente era scritta in inglese. Nei primi istanti mi convinsi di aver capito sicuramente male, mi alzai dal letto e mi misi a camminare in camera come un uomo in attesa che l’amante faccia il test di gravidanza.

In due minuti era tutto chiarissimo. Del resto uno dei pochi pregi della morte è proprio questo: non lascia adito a dubbi.

La bandiera, comprata a Napoli nel 1994, si è fatta tutti i concerti insieme a me !

Negli ultimi anni, con l’avanzamento dell’età sia mia che della inimitabile band britannica, non so dirvi il perché, ma ero convinto che ci sarebbe stato una sorta di “The Final Tour”, per salutare i milioni di fans dei Depeche. Mi immaginavo già piangente come un picciriddu alla fine del loro ultimo concerto, lacrimante ma felice ed emozionato, magari insieme a mio fratello che, da giovanissimo, mi ha trasmesso questa passione. Non è andata così. Per carità, il Dio Marketing potrebbe tirar fuori dal cilindro un altro tastierista, ma per favore, non scherziamo, almeno per adesso non è il momento. Fra l’altro Andy non ricopriva solo quel ruolo ma era un elemento chiave del gruppo.

Conservo gelosamente qualche RARISSIMO adesivo di quando i Depeche Mode erano in quattro ! Alan Wilder, primo a sinistra, lascia nel 1995.

I Depeche Mode hanno concluso la loro splendida carriera. E’ il pensiero che mi è frullato in testa per tutta la notte. Impossibile darmi pace. Incredibile come si passi dal poggiare la testa sul cuscino pensando “domani finalmente è venerdì”, al non dormire più.

Ad un certo punto sono sceso in soggiorno, ho acceso la tv, e ho messo un DVD di un loro concerto. Non mi ricordo nemmeno quale presi, ero in modalità zombi, facevo tutto meccanicamente, come se una sorta di pilota automatico avesse preso in mano le redini del mio corpo.

Frequentavo la scuola superiore quando conobbi i Depeche Mode. Erano gli anni in cui vedevo mio fratello destreggiarsi fra vinili, mixer e casse acustiche sempre più potenti. Erano i tempi di Never Let Me Down Again e Strangelove, per intenderci. Capolavori che ho ascoltato per trent’anni e di cui non mi sono mai stancato. Ad oggi per me è ancora impossibile dirvi la mia canzone preferita numero uno.

L’eccitazione del Mobys 26enne in vista del suo primo volo e soprattutto del suo primo concerto.

Sono cresciuto a pane e Depeche Mode; sono stati la colonna sonora della mia vita. Ammetto di non essere mai riuscito a trovare qualche alternativa. Mio fratello, senza dubbio più avanti di me dal punto di vista musicale, ha sempre avuto una visione più aperta. Io, purtroppo, no. Ancora oggi, mi esalto SOLO per un concerto dei Depeche.

Proprio grazie ai Depeche Mode ho preso il mio primo volo. Stasera, in questo post, vi regalo qualche immagine “clamorosa” tratta dalle mie agende dell’epoca. Se non ci fossero stati i loro concerti non avrei sicuramente conosciuto Bologna/Casalecchio di Reno, il forum di Assago e addirittura il Palau Sant Jordi di Barcellona. Che dire poi del concerto che doveva svolgersi nell’arena O2 di Londra ma che fu annullato per problemi di salute di Dave ? Con mio fratello andammo ugualmente a Londra, altro mio amore a prima vista.

Quanto mi fa tenerezza l’aver conservato i biglietti Alitalia del mio primo volo !! 26 Settembre 1998: si vola verso Bologna per il concerto a Casalecchio di Reno (che ai tempi si chiamava Pala Malaguti).

Andy era il meno “spettacolare” della band. Credo che sia una cosa normale per un tastierista ! In ogni caso, per me sono stati sempre i Depeche Mode, non ho mai avuto una preferenza particolare verso la figura del frontman Dave Gahan rispetto al mitico Martin Gore.

E’ un post triste, mi dispiace. In realtà, a parte la nottataccia di merda, adesso va un po’ meglio, come è giusto che sia. Il dispiacere resta tanto, ma in cuor mio c’è qualcosa che mi aiuta a non abbattermi: l’immortalità della musica.

I (quasi tutti) biglietti dei concerti a cui ho assistito.

Quello che è stato il mio rapporto con la musica dei Depeche Mode, non me lo toglierà mai nessuno. Le loro canzoni, tutte collegate ai periodi ben specifici della mia vita, la “Somebody” dedicata alla ragazzina che mi piaceva (e che apprezzò…), le emozioni vissute ad ogni concerto, cantare insieme a migliaia di altri fans, fare l’onda di braccia al cielo di Never Let Me Down (vedi), la compagnia nei concerti stessi (ivi compresi i pre e i post), l’essere andato a Bologna da solo, non svaniranno certo dopo la morte del mitico Fletch . Un immenso bagaglio di emozioni che porterò per sempre nel mio cuore.

La loro musica, i loro album, saranno eterni.

Mi mancherà, semmai, l’attesa per un nuovo album e il conseguente tour, ma sinceramente non so se la band coltivava l’intenzione di tornare in uno studio di registrazione.

Grazie immortale Andy, goditi il silenzio, Enjoy The Silence. Grazie immortali Depeche Mode. Nessuno come voi.

Dico spesso che la vita è un brutto quarto d’ora costellato da momenti bellissimi. Nella mia vita i Depeche Mode rappresentavano uno di quei momenti.

Lo saranno anche in futuro, lo saranno sino al mio ultimo giorno, perché la musica è Eterna, la musica è Immortale.

Concludo spesso i miei articoli scrivendo “adesso cliccate su Play, alzate il volume e spegnete il cervello”. Stasera ve lo chiedo a maggior ragione. Per quanto mi riguarda mi/vi prometto di farlo senza piangere come un adolescente mollato dalla sua fidanzatina ! 🙂

Ciao !

8 pensieri su “Andy Fletcher: l’immortale.

  1. Caro Vincenzo sono emersa dal mio personale periodo down risvegliata da alcune bad news, tra cui questa.
    Il tuo post è sempre eccellente, arriva al cuore ❤
    Io conosco i DM da pochi anni ed è stato amore fulminante anche se non quanto il tuo.
    Immortale…
    Per me è lasciare il proprio spirito in mente e cuore di chi resta e tornare alla Bellezza perfetta di quando il Tutto è iniziato in attesa di rivedersi.
    Ti abbraccio
    Vicky

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  2. Difficile commentare, lo faccio solo perchè mi hai “citato” e ti ringrazio, mi prendo il merito di averti fatto conoscere, negli anni 90 praticamente, questo gruppo. Voglio solo precisare che io, pur ascoltando a volte su Youtube alcune realtà musicali, rimango un “fedelissimo” non conosco altri concerti, e non ho altra passione collezionistica se non per i DM. Il poster di Barcellona (vedasi tua foto con bandiera) la dice lunga. La perdita di “Fletch” è un dato umano triste, se ne va un artista che seguiamo da anni insieme alla Band che amiamo, per adesso la rete è piena di “tributi” a quest’artista che ha avuto fra le altre cose il merito di tenere unita la Band. Dave e Martin rimangono i pilastri sia perchè scrivono sia perchè cantano le canzoni, ma Fletcher aveva il suo ruolo, che molti scoprono solo adesso. La sua morte probabilmente mette fine ai DM, una fine a mio parere abbastanza preannunciata da qualche anno….Godiamoci la loro musica e riteniamoci fortunati di aver vissuto la loro epoca…. Per me senza DM la musica è finita…. Ciao Fletch ti dedico Heaven, RIP!

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